Se cerchi un lavoro in un paese anglofono o in cui si parla prevalentemente inglese, dovrai dimostrare prima di tutto di conoscere questa lingua a livello non “scolastico”, ma con una dimestichezza che ti permetta di svolgere adeguatamente il lavoro per il quale ti stai proponendo. È bene anche mostrare di conoscere usi, costumi e convenzioni di quel luogo: come scrivere un curriculum è sicuramente una di queste convenzioni che, come molte altre, varia da paese a paese e da cultura a cultura. Il CV (o resumé, negli Stati Uniti) è la tua chiave di accesso al mondo del lavoro quindi deve mettere in luce le tue qualità, le tue competenze (o skills) e le tue esperienze in modo da colpire positivamente il datore di lavoro. Naturalmente non deve sembrare la traduzione di un curriculum scritto in un’altra lingua perché questo non farebbe una buona impressione, oltre a rendere le informazioni poco chiare. Ecco qualche suggerimento per scrivere un CV in inglese come un inglese.
I datori di lavoro ricevono centinaia di candidature per ogni posizione aperta. Probabilmente il reclutatore che leggerà il tuo CV avrà giusto qualche minuto da dedicargli. È fondamentale quindi che il curriculum sia breve e conciso e che presenti solo le informazioni necessarie con il minor numero di parole. Il rischio di un CV troppo lungo è che non venga neanche letto. Ma qual è una giusta lunghezza? Si dice che i CV più efficaci siano quelli che stanno in un foglio A4. Se ti sembra impossibile concentrare tutte le informazioni in una pagina, cerca comunque di non superare le due pagine.
Elimina quanto più possibile tutte le parole superflue, optando per sostantivi e parole chiave. Per esempio, nella descrizione di un lavoro, invece di scrivere I worked at the reception of a hotel, I was in charge of receiving guests, answering the phone and managing bookings (“ho lavorato alla reception di un albergo, mi occupavo di accogliere gli ospiti, rispondere al telefono e gestire le prenotazioni”) puoi sintetizzare così: receptionist at hotel [name]. Main duties: receiving guests, managing bookings and phone calls (“receptionist presso l’albergo … Mansioni: ricezione ospiti, gestione prenotazioni e telefonate”). Usa il più possibile sostantivi e gerundi (verbi in –ing) che ti permettono di risparmiare parole.
Sempre per facilitare il reclutatore che dedicherà alla lettura del tuo CV pochi minuti, fai in modo che sia facilmente leggibile e fruibile. Il layout deve essere chiaro e ordinato, porre in evidenza le informazioni principali (per esempio usando il grassetto per le parole chiave, come i lavori svolti in precedenza o i titoli di studio) e non “affaticare” la vista. È meglio evitare caratteri troppo piccoli e la concentrazione eccessiva delle informazioni, che rendono la lettura più difficile. Bisogna quindi trovare un equilibrio tra la necessità di concentrare il CV in uno spazio limitato e l’esigenza di un layout ordinato, con i dovuti spazi, per agevolare la comprensione del contenuto.
La struttura del tuo curriculum dipenderà dal modello che scegli. I modelli più usati nel mondo anglosassone sono due.
Se scegli il modello cronologico dovrai inserire, dopo i dati personali, le esperienze di lavoro (incluse le mansioni principali) e i titoli di studio. Le competenze, come le lingue straniere, e le qualificazioni (per esempio certificazioni professionali) verranno in seguito. Se preferisci un modello skill-based, la presentazione delle tue competenze dovrà essere posta in evidenza dopo i dati personali, mentre le esperienze professionali e i titoli di studio verranno dopo. Se non hai esperienze di lavoro, puoi comunque inserire informazioni rilevanti come esperienze di volontariato, progetti di studio o altre occasioni in cui hai acquisito e utilizzato delle competenze.
È importante ricordare che alcune professioni necessitano di un modello di curriculum più specifico. I ricercatori e gli accademici, per esempio, devono mettere in evidenza i titoli di studio e le pubblicazioni, fondamentali per la loro professione, che quindi saranno al primo posto nel CV, dopo i dati personali e prima dell’esperienza professionale.
Quando mandi il tuo CV per rispondere a un annuncio di lavoro, devi convincere il responsabile della selezione che sei la persona perfetta per quella posizione e il tuo CV deve in qualche modo distinguersi dagli altri. È importante, quindi, dopo aver scelto un modello e una struttura per il tuo curriculum, adattarlo almeno in parte per mettere in luce ciò che ti rende il candidato ideale per quel lavoro e quella particolare azienda. Per esempio, poni in evidenza le posizioni ricoperte o le mansioni svolte in passato che dimostrano la tua competenza per quel ruolo, o i tuoi obiettivi professionali o le competenze che più corrispondono a quella posizione o alla realtà aziendale nella quale ambisci a entrare.
Il CV anglosassone comprende spesso un breve paragrafo iniziale, collocato dopo le informazioni personali, in cui il candidato fornisce una breve presentazione del suo profilo professionale, prima di elencare i dettagli della sua carriera. Qui vanno inserite le informazioni che vuoi mettere in evidenza per ottenere il lavoro e che convinceranno il reclutatore a leggere il resto del tuo CV. Questo paragrafo deve essere scritto in maniera particolarmente brillante, concisa e convincente. Se decidi di inserire questa sezione è senz’altro il luogo ideale nel quale descrivere il tuo profilo adattandolo al lavoro per cui ti stai candidando: spiega perché le tue competenze, i tuoi obiettivi professionali e le tue esperienze pregresse ti rendono la persona migliore a ricoprire quella mansione.
In un CV in inglese bisogna limitare le informazioni personali sul candidato al minimo indispensabile: nome, cognome, residenza, contatti (e-mail e numero di telefono su cui si desidera essere contattati). Non è necessario, né consigliabile, aggiungere dettagli sullo stato civile, l’età, il sesso, o altro. Infatti, nei paesi anglofoni si prende molto sul serio la necessità di trasparenza nei processi di selezione lavorativa, che non devono essere influenzati da motivi esterni alla competenza del candidato. Per lo stesso motivo non si usa e non è consigliabile aggiungere una fotografia al CV.
Ricorri a un linguaggio formale ma comprensibile; non utilizzare parole colloquiali o fuori registro ma neanche troppo complicate, anche perché il rischio di fare errori è maggiore. L’inglese è una lingua molto “pragmatica” e nella comunicazione, anche scritta, privilegia la chiarezza. Dimentica le espressioni elaborate ed eleganti che si usano in italiano: l’importante è essere chiari, a maggior ragione in un CV. Scegli termini professionali e specifici, ad esempio invece di utilizzare il verbo do usa verbi come carry out, develop, complete, perform, be in charge of, naturalmente a seconda del contesto.
Non usare traduzioni letterali perché la maggior parte delle volte non funzionano, suonano strane o non comunicano il concetto in maniera efficace. Devi capire come quel concetto è espresso in inglese o, in mancanza di un’espressione esattamente corrispondente, quale vi si avvicina di più. Dizionari online come wordreference, che contengono moltissimi esempi e discussioni tra gli utenti sull’uso delle parole nei diversi contesti, sono una risorsa preziosa. Puoi anche consultare esempi di CV scritti in inglese, facilmente reperibili su internet (consulta per esempio reed.co.uk, prospects.ac.uk, standout-cv.com): possono essere risorse molto utili per individuare la terminologia specifica relativa a determinati lavori e mansioni, soprattutto se affini al tuo stesso settore professionale.
Per quanto riguarda l’istruzione, ecco come tradurre i titoli di studio più comuni:
Per tradurre il titolo del tuo corso di laurea in maniera il più possibile accurata, puoi guardare il sito di qualche università inglese e vedere quale corso di laurea corrisponde al tuo. Se non esiste un equivalente esatto nell’università anglosassone, puoi inserire il nome del tuo corso di laurea in italiano seguito da equivalent to… e il nome di un corso di laurea inglese che sia il più possibile simile al tuo.
Una sezione importante del tuo CV riguarda le competenze linguistiche, che possono rendere il tuo profilo più competitivo sul mercato anglosassone perché in genere una percentuale minore di persone anglofone parla lingue straniere. In questa sezione inserisci tutte le lingue che conosci, anche se a livello elementare. Dovrai anche indicare il livello di competenza in ciascuna lingua. A tal fine puoi utilizzare il Quadro comune di riferimento per la conoscenza delle lingue (QCER) o Common European Framework of Reference for Languages in inglese (CEFR), che comprende livelli da A1 (principante) a C2 (madrelingua). Oppure puoi usare aggettivi che descrivano il tuo livello di competenza, come i seguenti:
In questa sezione puoi anche inserire eventuali certificazioni linguistiche che hai ottenuto (come il TOEFL o lo IELTS per l’inglese, il DELF o il DALF per il francese o il DELE per lo spagnolo). Altrimenti, puoi inserirle in una sezione successiva, intitolata “Qualifications” e contenente tutte le certificazioni diverse dai tuoi titoli di studio.

Nel mondo del lavoro anglosassone le references sono molto importanti. Aggiungi alla fine i nomi e i contatti di due persone che ti conoscano professionalmente e possano dare una testimonianza, se interpellate, della tua professionalità, delle tue competenze e delle tue qualità in generale. Almeno uno dei due dovrebbe essere il tuo attuale o precedente datore di lavoro o un superiore. Se non hai esperienza lavorativa puoi inserire i nomi di insegnanti o persone con cui hai collaborato per progetti o esperienze di altro genere. Prima di inserire tali riferimenti accertati che queste persone siano disponibili a fornire delle referenze e mettile al corrente del lavoro per cui stai facendo domanda. Per brevità, puoi anche solo scrivere references available upon request ma solo se le referenze non sono esplicitamente richieste nell’annuncio di lavoro.
Un CV in inglese è diverso da un curriculum in italiano e per questo motivo è importante informarsi sulle convenzioni da rispettare prima di cimentarsi nell’impresa di scriverne uno. Un buon CV può aprirti molte porte, quindi è giusto dedicare tutta l’attenzione possibile alla sua elaborazione. Ci auguriamo che questo articolo ti sia stato utile per cominciare o rifinire la stesura del tuo CV in inglese. Se sei ancora incerto, un ultimo suggerimento è di farlo rileggere da un madrelingua o da qualcuno che conosca bene l’inglese, ancor meglio se ha dimestichezza con il mercato del lavoro anglosassone.